Il defibrillatore cardioverter impiantabile riduce la mortalità per tachiaritmie ventricolari ma non quella da scompenso cardiaco
Lo studio Sudden Cardiac Death in Heart Failure Trial ( SCD-HeFT ) ha dimostrato che il defibrillatore cardioverter impiantabile ( ICS ) riduce la mortalità per tutte le cause nei pazienti con insufficienza cardiaca di classe NYHA II-III e con frazione di eiezione ventricolare sinistra inferiore o uguale a 35% in regime ottimale di terapia.
Non è noto se la terapia con defibrillatore cardioverter impiantabile riduca la morte improvvisa causata da tachiaritmie ventricolari senza influenzare i decessi per insufficienza cardiaca in questa popolazione.
Lo studio SCD-HeFT ha coinvolto 2.521 persone che sono state randomizzate a ricevere placebo, Amiodarone ( Cordarone ) o terapia elettrica con defibrillatore cardioverter impiantabile a singolo catetere.
Durante un periodo osservazionale mediano di 45.5 mesi, si sono verificati in totale 666 decessi che sono stati inizialmente suddivisi come cardiaci o non-cardiaci.
I decessi cardiaci sono stati successivamente suddivisi come risultato di morte improvvisa presumibilmente dovuta a tachiaritmia ventricolare, bradiaritmia, insufficienza cardiaca o altre cause cardiache.
La terapia con ICD ha ridotto significativamente la mortalità cardiaca rispetto al placebo ( hazard ratio aggiustato, HR=0.76 ) e la mortalità per tachiaritmia ( HR=0.40 ) e non ha influenzato la mortalità dovuta a insufficienza cardiaca o ad altre cause cardiache.
La riduzione nella mortalità cardiaca e da tachiaritmia sono risultate evidenti in soggetti con insufficienza cardiaca di classe II, ma non in quelli con disturbo di classe III.
La riduzione della mortalità per tachiaritmia con la terapia con defibrillatore cardioverter impiantabile è risultata simile in soggetti con malattia ischemica e non-ischemica.
Rispetto al placebo, l’Amiodarone non ha mostrato un effetto significativo sulla mortalità di qualsiasi tipo.
In conclusione, la terapia con ICD ha ridotto la mortalità cardiaca e la morte improvvisa ritenuta correlata a tachiaritmia ventricolare nello studio SCD-HeFT, ma non ha avuto effetto sulla mortalità associata a insufficienza cardiaca.
L’Amiodarone non ha avuto effetto sulla mortalità per qualsiasi causa o sulle componenti causa-specifiche, ad eccezione di un aumento della mortalità non-cardiaca nei pazienti di classe III NYHA. ( Xagena2009 )
Packer DL et al, Circulation 2009; 120: 2170-2176
Cardio2009 Farma2009
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